mercoledì 5 ottobre 2011

150 anni della Geologia italiana unitaria

"Il Forum GeoItalia 2011 si tiene a Torino, prima capitale dello Stato unitario, a 150 anni dall’unità d’Italia: anche la geologia festeggia così i suoi 150 anni dell’Italia unita, riflettendo sulla propria identità di scienza profondamente legata alla conoscenza del territorio, delle sue risorse e della sua evoluzione. La Sessione “Uomini e ragioni: i 150 anni della geologia unitaria”, è pertanto dedicata all’impegno ed alle intuizioni dei geologi italiani - attivi già da molto prima che il Paese, nel 1861, raggiungesse l’unità politica ed amministrativa – con particolare attenzione alla loro opera per la conoscenza del territorio del nuovo stato unitario fino ai nostri giorni"


venerdì 11 marzo 2011

terremoto in Giappone: la mappa delle scosse

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mercoledì 9 marzo 2011

la sesta estinzione di massa?

Credit: Nicolle Rager Fuller, National Science Foundation
Negli ultimi 540 milioni d'anni ci sono state cinque grandi estinzioni di massa. In ognuna di esse sono scomparse il 75% delle specie presenti.
"If you look only at the critically endangered mammals--those where the risk of extinction is at least 50 percent within three of their generations--and assume that their time will run out and they will be extinct in 1,000 years, that puts us clearly outside any range of normal and tells us that we are moving into the mass extinction realm," said Anthony Barnosky, an integrative biologist at the University of California at Berkeley, and first author of the paper.
...
"A modern global mass extinction is a largely unaddressed hazard of climate change and human activities," said H. Richard Lane, program director in the National Science Foundation's (NSF) Division of Earth Sciences, which funded the research.

continua su Earth's Sixth Mass Extinction: Is It Almost Here?

lunedì 28 febbraio 2011

la foto più dettagliata della Luna mai realizzata

La Nasa ha prodotto mezzo gigabyte della Luna il nostro satellite: l'immagine più dettagliata mai realizzata. La sonda Lunar Reconnaissance Orbiter, Lro, ha impiegato due settimane per le riprese, lo scorso dicembre, inviando a Terra oltre 1300 immagini. In seguito, con un lavoro di composizione, le immagini singole sono state messe insieme a formare un mosaico di 24.000 x 24.000 pixel, per un totale di oltre 500 Megabytes.

sabato 12 febbraio 2011

energia geotermica offshore

0808 Námaskarð 04Image by *maya* via Flickr
Il Tirreno Meridionale è una delle zone del nostro paese, molto importanti dal punto di vista geologico: è ricca di giacimenti di fluidi geotermici e di numerosi vulcani, tra cui il Marsili, che sono delle enormi sorgenti di calore.
L’acqua marina che s’infiltra al loro interno può raggiungere temperature di qualche centinaio di °C e pressioni superiori a 200 bar, acquistando un potenziale calorifero che può essere trasformato in energia elettrica.
Sulla base di ricerche condotte in loco è stato avviato già da qualche anno il
Marsili Project di Eurobuilding.
Dal 2005 Eurobuilding S.p.A. ha avviato un’indagine ed una serie di studi sperimentali sul vulcano sottomarino Marsili con la collaborazione dei più importanti Istituti di Ricerca italiani nel campo della geotermia e delle scienze del mare (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto di Geologia Marina del CNR di Bologna e Università di Chieti). I risultati hanno rivelato la presenza, all’interno del vulcano, di decine di milioni di metri cubi di fluidi ad alto contenuto energetico. Questi possono garantire, entro il 2020, una produzione annua di circa 4 TWh di energia elettrica (pari alla produzione di una centrale nucleare di media taglia), una quota che raddoppierebbe di fatto la produzione nazionale da fonte geotermica. Lo sfruttamento di tutti i potenziali giacimenti geotermici del Tirreno meridionale, realizzabile nei prossimi 30 anni, può coprire il 7-10% dei consumi totali di energia nazionali.

Consigliamo:
www.geoitalia.org/upload/home_page/giornale_di_geologia_applicata/GGA.2006-04.0-25.0153.pdf

sabato 5 febbraio 2011

animazione della NASA sui cambiamenti climatici

A thermometer showing −17°C.Image via Wikipedia
La NASA ha pubblicato una animazione in cui mostra che le temperature medie globali stanno crescendo.

Questa animazione evidenzia i dati sulle anomalie di temperatura, piuttosto che le temperature massime,
mostrando come molto più calde (o più fredde) le temperature siano state rispetto alla media nel corso di un intervallo temporale che in questo caso comprende gli anni 1951-1980.

(Permette l'immagine: il riscaldamento globale mette i brividi!)

mercoledì 2 febbraio 2011

Convegno: Effetti dei cambiamenti climatici sull'ambiente. Torino 11 febbraio 2011

Segnaliamo il seguente convegno:

L'Associazione Georisorse e AmbienteDipartimento di Ingegneria del Territorio dell'Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino invita a partecipare alla conferenza che la Prof.ssa Elisabetta ERBA (Università di Milano) terrà nella Sala Riunioni del Dip. di Ingegneria del Territorio, dell'Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino il giorno:
11 febbraio 2011 alle ore 15.00, sul tema:
EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULL’AMBIENTE

L’Ordine dei Geologi del Piemonte ha in corso di attivazione la procedura di validazione dell’evento ai fini dell’A.P.C.

La combustione antropogenica di combustibili fossili ha introdotto un notevole stress ambientale a cui gli organismi devono forzatamente sopravvivere; questa situazione ha reso urgente la piena comprensione di innovazioni permanenti o adattamenti temporanei del biota (ossia l’insieme della vita animale e vegetale) a livelli eccessivi di CO2. L’Agenzia Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (IPCC) ha previsto che dagli attuali cambiamenti globali possano derivare importanti alterazioni della Vita sul pianeta. Le maggiori preoccupazioni riguardano la possibile perdita di biodiversità derivante dall’incapacità degli organismi a sostenere i cambiamenti ambientali rapidi e progressivi legati all’emissione antropogenica di gas-serra. La biosfera è una componente fondamentale del Sistema Terra dove processi fisico-chimico-biologici interagiscono a breve e a lungo termine lasciando impronte nelle rocce che i geoscienziati possono decodificare. Nell’ecosistema Oceano, il riscaldamento globale, la fertilizzazione e acidificazione degli oceani sono i maggiori pericoli per la diversità biologica e il funzionamento degli habitat marini, sia costieri che di oceano aperto. Oltre ai noti effetti sul riscaldamento globale, l’instabilità climatica e l’aumento del livello del mare, l’attuale eccesso di CO2 sta anche causando il cosiddetto “other CO2 problem”, ossia l’aumento dell’acidità degli oceani, che hanno già assimilato il 48% di tutta la CO2 emessa dal 1800, con conseguente riduzione del pH. L’acidificazione degli oceani è un cambiamento meno noto al grande pubblico, ma con ripercussioni ambientali devastanti a scala globale. Con i tassi d’emissione di CO2 e di acidificazione attuali, prima che l’oceano ritorni naturalmente ai livelli d’acidità precedenti alla Rivoluzione Industriale occorrerebbero almeno 10.000 anni!

lunedì 31 gennaio 2011

progetto SoSAFE: la faglia di Sant'Andrea

Le recenti ricerche sul lato meridionale della faglia di Sant'Andrea fanno parte del progetto SoSAFE, supportato dal US Geological Survey e dal Southern California Earthquake Center.
Lo scopo è studiare la geologia della zona, ove insiste la metropoli di Los Angeles, ad alto rischio sismico.
Di seguito un mini documentario (in inglese) sul progetto.


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