mercoledì 28 novembre 2007

ERDAS Field Guide

Questo ottimo manuale è normalmente riservato a chi compra il software originale. Da qualche giorno è possibile il download dal sito di Leyca.



mercoledì 21 novembre 2007

il disastro di Lake Peigneur: 21 novembre 1980

Sono passati ventisette anni dal giorno in cui un'installazione petrolifera della Texaco stava trivellando un pozzo d'esplorazione nella Lousiana meridionale quando, a causa di un errore di calcolo, l'asta di perforazione perforò il terzo livello nelle vicinanze...

Lake Peigneur su wikipedia

video su youtube

Le diverse posizioni scientifiche sui cambiamenti climatici: un wiki

Scientific opinion on climate change

Da Wikipedia.

venerdì 16 novembre 2007

giovedì 15 novembre 2007

domenica 11 novembre 2007

27a sessione dell’IPPC

Dal 12 al 17 novembre 2007 si svolgerà a Valencia la 27a sessione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).
All'ordine del giorno della sessione è la presentazione della relazione di sintesi (SYR), che diventerà la parte finale del IV rapporto ONU sui cambiamenti climatici.

Maggiori informazioni sul sito dell'IPCC

mercoledì 7 novembre 2007

Telemobility Forum 2007

Il primo evento europeo dedicato alla navigazione satellitare ed alla infomobilità: Autodromo di Monza 14-15 Novembre 2007.
Tra i temi che saranno affrontati nell'edizione corrente:
- Tecnologie per la telematica, la navigazione satellitare e il posizionamento indoor
- Nuovi mercati, evoluzione dei navigatori e applicazioni LBS
- Servizi e Contenuti geolocalizzati
- GPS per il mass market
- Monitoraggio degli Asset Mobili: merci, mezzi e persone
- Galileo, GPS e Glonass
- Management della Sicurezza e delle Emergenze
- Localizzazione Flotte Commerciali
- LBS Advertising, GeoMarketing e Mobile Social Networks

Telemobility forum

La teoria dell'estinzione perde consenso

La grande estinzione di 250 milioni di anni fà è accaduta lentamente secondo i geologi del USC.

La più grande estinzione di massa nella storia della Terra potrebbe essere stata anche una delle più lente, secondo un recente studio che getta ulteriori dubbi sulla teoria dell'estinzione a causa del meteorite.
Lenti cambiamenti ambientali alimentato da eruzioni vulcaniche e il riscaldamento globale sono state le probabili cause della Grande estinzione 250 milioni di anni fa, ha detto la studentessa di dottorato all'USC, Catherine Powers.

Nello studio pubblicato nel numero di novembre della rivista Geology, Powers e il suo tutor David Bottjer, professore di scienze della terra all' USC College, descrivono un lento declino nella biodiversità di alcuni comuni organismi marini.

Powers mostra nel suo studio che il declino è iniziato milioni di anni prima della scomparsa del 90% delle specie della Terra, alla fine del periodo Permiano.
Più invasivo della teoria del meteorite, lo studio rivela che gli organismi nell'oceano profondo
iniziarono prima a morire, seguite da quelli di piattaforme e scogliere
oceaniche, e infine da quelli che vivono vicino a riva.

"Qualcosa deve essere venuta dall'oceano profondo", ha detto Powers. "Qualcosa deve essere risalita su dalla colonna d'acqua e aver ucciso questi organismi."

Quel qualcosa probabilmente è stato idrogeno solforato, secondo la Powers, che ha citato studi presso l'Università di Washington, Pennsylvania State University, la University of Arizona e il laboratorio Bottjer all'USC. Tali studi, insieme con i nuovi dati di Powers e Bottjer, sostengono un modello che attribuisce l'estinzione a enormi eruzioni vulcaniche che rilasciarono biossido di carbonio e metano, innescando un rapido riscaldamento globale.
L'acqua dell'oceano più calda avrebbe perso parte della sua capacità di trattenere l'ossigeno, consentendo ad acqua ricca di idrogeno solforato di risalire dal profondo (il gas proviene da batteri anaerobici sul fondo del mare).
Se grandi quantità di idrogeno solforato sono sfuggite nell'atmosfera, il gas avrebbe ucciso la maggior parte delle forme di vita e anche danneggiato lo scudo di ozono, aumentando il
livello di radiazioni ultraviolette nocive che raggiungono la superficie del pianeta.

Powers e altri ritengono che la stessa sequenza mortale si è ripetuta per un altra grande estinzione 200 milioni di anni fa, alla fine del periodo Triassico.
"Ci sono pochissime persone che condividono l'idea che sia stato l'impatto di un meteorite", ha detto. "Anche se si fosse verificato un impatto", ha aggiunto, "non avrebbe potuto essere la prima causa di una estinzione già in corso".
Nel suo studio, Powers ha analizzato la distribuzione e la diversità dei bryozoi, una famiglia di invertebrati marini.
Sulla base dei tipi di rocce in cui sono stati trovati i fossili, Powers è stata in grado di classificare gli organismi secondo l'età e la profondità approssimativa del loro habitat (cronostratigrafia).
Ella ha rilevato che la diversità dei bryozoi nel profondo oceano è iniziata a diminuire circa 270 milioni di anni fa ed è scesa nei 10 milioni di anni prima dell'estinzione di massa che ha segnato la fine del Permiano.
Ma la biodiversità alle medie profondità e vicino a riva scese più tardi e gradualmente, con i bryozoi litorali vennero colpiti alla fine.
Ha osservato lo stesso schema, prima della estinzione del Triassico superiore, 50 milioni di anni dopo la fine del Permiano.
Il lavoro della Powers è stato finanziato dalla Geological Society d'America, dalla Paleontological
Society, dalll'American Museum of Natural History e dal Yale Peabody Museum, e completato da una sovvenzione dal
programma USC's Donne in Scienza e Ingegneria .
Geology è pubblicato dalla Geological Society d'America.

traduzione da usc.edu

Le caverne di Marte formate da vulcani e meteoriti

Le caverne e i fossi recentemente scoperti su Marte sono stati creati in un breve periodo di tempo da impatti violenti di meteoriti e dai vulcani: è quanto sostengono i ricercatori.
Questo li rende molto diversi dalle stesse forme sulla Terra, che sono state formate da lenti processi di scivolamento di versante. Le origini di queste forme, identificate agli inizi di quest'anno, sono state discusse alla fine dello scorso mese in un incontro della Geological Society americana tenutosi a Denver.

fonte | abc.net.au

sabato 3 novembre 2007

I pericoli dei franamenti

Essendo i franamenti uno degli eventi calamitosi con alte capacità distruttive, è assolutamente necessario che la ricerca assuma tutti gli strumenti possibili per il relativo studio.
Ci sono aziende che lavorano esclusivamente su questo settore strategico per la protezione civile e la prevenzione. Le nuove tecnologie offrono nuove possibilità.
In rete è possibile trovare articoli ed anche video che mostrano come vengono effettuate tali ricerche.
Di seguito alcuni link di esempio:

video

video

video

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