Dal 26 Giugno emerge chiaramente come il potentato della grande imprenditoria abbia convinto i
legislatori che l’aspetto economico nelle progettazioni delle opere debba prevalere sulla qualità e
sulla sicurezza delle stesse.
E’ infatti entrato in vigore il DL n. 85/12 “Misure urgenti per la crescita del paese”, che ha
individuato (art. 7) tra le azioni per far ripartire l’economia, la sottrazione ai geologi delle
competenze - già da un decennio sancite da una norma di rango primario quale il DPR 328/01 -
per l’esecuzione di indagini e prove geotecniche.
A seguito di questa ennesima dimostrazione di miopia ed irresponsabilità, mostrata da una parte
della classe politica, piegata e convinta da forti interessi imprenditoriali, la Conferenza dei
Presidenti degli Ordini Regionali dei Geologi rafforza a gran voce il sentimento di sdegno espresso
dal Presidente Nazionale Graziano.
“Se la legge non sta bene a qualche potentato si cambia la legge”, occorrerebbe tradurre in latino
questa frase e contrapporla al “dura lex sed lex” che i nostri padri ci hanno tramandato per
insegnarci a rispettare le leggi esistenti.
Cambiare a proprio favore le normative è ormai diventato un hobby per chi, forte di potere
economico ed appoggio politico tende a modificare lo status giuridico delle attribuzioni delle
competenze professionali dei Geologi.
In uno stato di diritto, nel quale ci illudiamo di essere, simili manovre potrebbero essere etichettate
come “furto con destrezza” da parte di potenti lobbies (ma questo governo non voleva
eliminarle??) in grado di far ribaltare con un decreto legge le recenti pronunzie del TAR Lazio sul
tema delle indagini finalizzate alla conoscenza del sottosuolo, che le si voglia chiamare
geologiche, geognostiche o geotecniche.
Con la nuova versione del Decreto Sviluppo (di chi??) appena approvato, si assoggetta il settore
delle indagini del sottosuolo, che dovrebbe essere libero e soprattutto affidato alle figure
competenti, al monopolio di poche imprese sotto l’ombrello di un Ministero concessionario, con
buona pace del libero mercato e della concorrenza ed in dispregio all’obbligo di aprire ed
omogeneizzare il nostro mercato alle esigenze Europee!!